top of page
Search

Una passeggiata nel tempio Sanzen-in


sanzen-in temple kyoto japan

Kyoto è una città ricca di templi buddisti e di santuari shintoisti. Come capitale del Giappone per più di mille anni, Kyoto è contrassegnata dalla preponderanza delle diverse tendenze politiche e religiose che si sono succedute nei millenni— tali contrasti sono evidenti negli aspetti estetici dei templi. Ohara, un piccolo borgo a pochi passi a nord di Kyoto, conserva l'evidenza di questa lunga storia entro le mura dei suoi templi della scuola tendai. La scuola tendai è una delle tante scuole di Buddismo.

Il Buddismo, spesso travisato fuori dall'Asia, non è una religione monolitica. In Giappone, nel Kansai—la regione di Kyoto e Osaka—esiste diversità di pensiero ed espressione. Le scuole di Buddismo ascendevano e cadevano in concomitanza con i diversi movimenti politici, religiosi, e culturali. Tutto ciò perché il Buddismo, come tutte le religioni, è una cosa vivente che cambia e è cambiato dalla gente che lo pratica e lo utilizza.

Il Buddismo Tendai è un forma di Buddismo che è disegnato ad evolvere in nuove pratiche e prevede un forma universale di Buddismo. Esso permette una riconciliazione tra la dottrina buddista e certi parti della cultura giapponese.


Il tempio Sanzen-in, che si trova a destra della strada che porta da Kyoto al villaggio di Ohara, rappresenta l'intersezione di religione e nobiltà. Era un tempio 'monzeki' in cui solo i sacerdoti che provenivano dal lignaggio imperiale o aristocratico potevano ministrare. Forse il tempio con le sue mura alte e gli alberi ancora più alti non colpisce come in passato, tuttavia posizionato come è fra le colline coperte da alberi e delimitato da ruscelli, la sua atmosfera contiene qualcosa di diverso dai tempi più famosi a Kyoto.



Ohara, i suoi templi principali e i suoi numerosi templi piccoli sono una destinazione popolare per i fotografi giapponesi, specialmente negli ultimi giorni d'autunno quando gli alberi stanno cambiando i colori. Sulla via al tempio Sanzen-in, un'altro colore emerge: un albero di ciliegio meno conosciuto che fiorisce in autunno. I fiori rosa pallido che si incontrano sul sentiero fioriscono in massa vicino al tempio Jikko-in.


Dalla base dei gradini che portano all'ingresso, è immediatamente visibile il tetto piastrellato sopra il cancello d'ingresso. Per l'intero tempio, le tegole inquadrano ogni vista. Le tegole scure finiscono con i dischi illustrati che si chiamano 'gatou'. I disegni sui gatou differiscono non solo di città a città ma di edificio in edificio nello stesso tempio Sanzen-in. Gli stessi disegni potrebbero rappresentare gli allineamenti politici, religiosi, o filosofici. Oppure potrebbero semplicemente riflettere le tendenze del periodo in cui i tetti furono costruiti.


Su alcuni dei edifici di Sanzen-in, si possono trovare i gatou che sono incisi con il crisantemo imperiale. Nonostante l'associazione con la famiglia imperiale, il modello di crisantemo imperiale o 'kikkamon' era utilizzato ampiamente e liberamente fino agli ultimi decenni dell'Ottocento. Mentre il periodo Edo venne al termine a metà della Restaurazione Meiji, la società giapponese stava subendo enormi cambiamenti e il modello, kikkamon, fu limitato esclusivamente all'uso imperiale.



Un'altro modello famoso, il 'tomoe', è un vortice. Più comunemente realizzato come un vortice a tre teste, dato che lo si riteneva di essere più stabile, è comunque possibile trovare lo stesso disegno con solo una o due teste. È apparso come un modello sui gatou duranto il periodo Heian (794-1184)—lo stesso periodo durante quale il Buddismo Tendai raggiunse la sua massima popolarità: lo stesso periodo in cui Kyoto diventava la capitale del Giappone imperiale.


Il tomoe è uno delle disegni più riconosciuti in Giappone che esisteva molto prima del suo uso come un dettaglio architettonico. Il sua presenza risale a più di quattromila anni e come tale crea difficoltà ad individuare il suo significato originale. Ma la sua comparsa sul gatou è dovuta all'influenza cinese durante il periodo Heian, quindi tanti attribuiscono il significato cinese al suo uso su gatou—all'elemento dell'acqua.


Oltre la sala principale di Sanzen-in, oltre il giardino Shuheki-en e vicino il fiume Ryo, si trovano le piccole statue di Warabe Jizo. Jizo è un bodhisattva che offre l'aiuto a chi ne ha bisogno. Warabe Jizo, invece, sono versioni di Jizo bambino, e quelli che chiedono protezione per i bambini si rivolgono a loro.



Il punto più lontano del tempio è la Sala di Kannon-do. All’esterno ci sono file su file delle statuette raffiguranti la stessa monaca che tiene in mano un fiore di loto. La monaca, Kannon, è una bodhisattava femminile conosciuta per la sua misericordia. Si chiama Guanyin in India e Cina, ed è spesso rappresentata in modo androgino. Quelli che cercano la misericordia fanno visita a Kannon.



Qua finiscono le mura più lontano di Sanzen-in, ma oltre queste mura si estende il resto di Ohara che rimane ancora da vedere.



bottom of page